Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande

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PINACOTECA NAZIONALE DI BOLOGNA

 

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La Pinacoteca Nazionale di Bologna ha sede nell'ex noviziato gesuita di Sant'Ignazio. Il museo, oggi completamente rinnovato (1997) nelle sue strutture secondo i più moderni criteri conservativi e museografici, offre ai visitatori un affascinante percorso attraverso la pittura emiliana dal XIII al XVIII secolo. Entrata a far parte delle più importanti raccolte d’arte europee, la pinacoteca nacque nel 1808 come quadreria dell’Accademia di Belle Arti e divenne museo autonomo nel 1882. Per il Trecento si segnalano opere di Vitale, dello Pseudo Jacopino, di Simone dei Crocefissi e di Jacopo di Paolo, di Giotto e di Lorenzo Veneziano, oltre ad una delle più vaste raccolte nazionali di affreschi trecenteschi staccati (come ad esempio quelli provenienti dalla Chiesa di Mezzaratta). Nella sezione rinascimentale dipinti dei Vivarini, del Cossa e del Costa, di Perugino e di Raffaello a precedere i capolavori del Parmigianino e di Tiziano. La ricchissima sezione secentesca propone le sale dedicate ai tre Carracci ed a Guido Reni, Guercino, Domenichino e Tiarini. Il percorso si conclude con opere del Settecento emiliano (Crespi, Creti, Gandolfi). Al piano superiore è il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, ricco di migliaia di pezzi, consultabili a richiesta.

 

 

 

PALAZZO PEPOLI CAMPOGRANDE A BOLOGNA

 

ghirlanda di fiori e farfalle palazzo pepoli

 

 

Già proprietà di una delle più importanti famiglie della città, il Palazzo venne eretto nella seconda metà del XVII secolo trovando il suo completamento soltanto nel primo decennio del secolo successivo. Il Salone e le quattro grandi sale furono affrescati da Domenico Maria Canuti, Giuseppe Maria Crespi, e Donato Creti, in un percorso che si snoda attraverso cinquant’anni di pittura toccando i principali protagonisti della pittura bolognese d’età barocca che da un lato recupera, con l’aggancio alla fase matura di Canuti, l’età post-reniana, dall’altro preannuncia con Crespi e Creti sviluppi pienamente settecenteschi. Le sale ospitano una significativa selezione della quadreria Zambeccari, fra le più importanti della storia pittorica della città. Sono presenti opere dei capiscuola della pittura emiliana come Lodovico Carracci, Guercino, Albani e Crespi, ma ancora Passerotti, Tiarini, Mastelletta, Franceschini, Pasinelli e Creti. In più vi si contano alte testimonianze di scuole pittoriche non regionali come la fiorentina, la genovese, la veneta e la napoletana con opere di Mattia Preti, Luca Giordano, Bernardo Strozzi, Palma il Giovane, Sebastiano Ricci e Piazzetta.